Il linguaggio orale è spesso associato in via principale al lessico. Tuttavia, il linguaggio orale è un concetto molto più vasto. Nella sua definizione più ampia, il linguaggio orale comprende cinque aree: fonologia, morfologia, lessico, discorso e pragmatica. L’acquisizione di queste abilità spesso inizia in giovane età, prima che i/le discenti inizino a concentrarsi su concetti stampati come la corrispondenza suono-simbolo e la decodifica. Poiché tali abilità spesso si sviluppano nelle prime fasi di vita, i/le bambini/e con abilità linguistiche orali limitate sono di solito svantaggiati/e nel momento in cui accedono all’asilo (Fielding et al., 2007).
Pertanto, è più probabile che i/le bambini/e con problemi di apprendimento della lingua permanenti, noti come Disturbi dello Sviluppo del Linguaggio (DLD), abbiano prestazioni accademiche e sociali inferiori. Frequentemente, questi disturbi non vengono diagnosticati e dunque i/le bambini/e non ricevono l’assistenza specialistica di cui avrebbero bisogno. Ciò accade nonostante le statistiche segnalino che circa due bambini/e in una classe di 30 alunni/e hanno un DLD, ovvero una percentuale cinque volte maggiore rispetto al disturbo dello spettro autistico e 50 volte più comune rispetto ai disturbi dell’udito (Norbury et al., 2016). I/Le bambini/e con DLD hanno anche il sestuplo delle probabilità di avere disturbi della lettura ed il quadruplo della probabilità di avere disturbi nel campo matematico rispetto agli/alle altri/e bambini/e (Adlof & Hogan, 2018; Catts et al., 2002; Komesidou & Hogan, 2019).
Può essere talmente difficile riconoscere abilità linguistiche scarse che a molti/e bambini/e con DLD viene diagnosticato un disturbo dell’apprendimento o dell’attenzione a causa dei loro scarsi risultati scolastici.
Principali Aree delle Abilità Linguistiche Orali:
La FONOLOGIA è il sistema di suoni di una specifica lingua. La creazione di un sistema fonologico inizia durante l’infanzia, quando il/la bambino/a inizia ad ascoltare i discorsi e acquisisce la capacità di distinguere sillabe, parole e frasi. Quando crescono, i/le bambini/e iniziano a comprendere altri aspetti della consapevolezza fonologica, come la fusione, la segmentazione, la gestione dei suoni, della rima e dell’allitterazione. Favorire la consapevolezza fonologica di un/a bambino/a può avere un impatto molto importante sul suo futuro successo scolastico. La ricerca dimostra che una consapevolezza fonologica precoce facilita le capacità di lettura e scrittura.
La MORFOLOGIA riguarda i morfemi, le più piccole unità di significato di una lingua e come essi si combinano per formare parole. Ad esempio, la parola “coppe” ha 2 morfemi: <copp> si riferisce al recipiente per i liquidi, mentre la <e> indica la forma plurale. La consapevolezza morfologica si riferisce alla consapevolezza ed alla capacità di un/a bambino/a di gestire queste piccole unità di significato e si inizia a sviluppare in età prescolastica (Carlisle, 1995).
La SEMANTICA riguarda il significato delle parole e delle frasi, così come la conoscenza del lessico. La conoscenza del lessico può essere suddivisa in due categorie: lessico parlato, che comprende parole utilizzate in modo informale durante le conversazioni, e lessico accademico, ovvero le parole utilizzate in discorsi o testi accademici. Proprio come la consapevolezza fonologica e morfologica, il lessico accademico è un altro importante fattore che favorisce la capacità di lettura.
La SINTASSI, a volte semplicemente denominata grammatica, è l’insieme di regole che indicano i modi in cui le parole e le locuzioni possono essere combinate in frasi e paragrafi. È essenziale utilizzare correttamente la sintassi per comunicare messaggi che abbiano significato e siano facili da capire. Già in tenera età, la sintassi influenza il modo in cui il/la bambino/a comunica attraverso il linguaggio parlato. Man mano che il/la bambino/a cresce, la rilevanza della sintassi si estende anche al linguaggio scritto. Infatti, è stato dimostrato che la sintassi è un indicatore delle future capacità di scrittura, che a loro volta vanno a influire sui futuri risultati scolastici, accademici e lavorativi.
La PRAGMATICA si riferisce all’uso sociale del linguaggio. Essa include varie norme sociali che riguardano le modalità di partecipazione alla comunicazione, ad es. la gestione dei turni di parola, interagire all’interno di un gruppo, mantenere lo spazio personale e adottare un comportamento adeguato a seconda dell’interlocutore o del contesto. I/Le bambini/e che hanno difficoltà con le abilità pragmatiche non solo faticano ad interagire con i/le propri/e pari ed a creare rapporti sociali, ma molti/e hanno delle capacità di alfabetizzazione molto basse a causa della difficoltà di partecipare alle attività in classe.