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Teaching Foreign Languages to Students with Learning Difficulties

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  1. Modulo 1. Cosa sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA)
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  2. Modulo 2. Risultati dell'Apprendimento nell'Insegnamento delle Lingue Straniere
    7 Argomenti
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  3. Modulo 3. Principi Chiave
    5 Argomenti
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  4. Modulo 4. Metodologia delle Lezioni
    9 Argomenti
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  5. Modulo 5. Esercizi
    5 Argomenti
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    1 Quiz
  6. Modulo 6. Consigli per i/le docenti
    5 Argomenti
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  7. Modulo 7. Buone pratiche
    3 Argomenti
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  8. Modulo 8. Come Valutare i Risultati dell’apprendimento
    5 Argomenti
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AVANZAMENTO DEL MODULO
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Uno dei tre elementi principali dell’apprendimento personalizzato è l’individualizzazione, ovvero la gestione del ritmo dell’apprendimento secondo le esigenze di ciascun/a discente. L’enfasi si sposta sulla padronanza dei contenuti. Grazie all’individualizzazione, ogni discente ha gli stessi obiettivi didattici, ma ognuno/a può fare progressi alla propria velocità. Ad esempio, alcuni/e discenti potrebbero impiegare più tempo a comprendere specifici argomenti su argomenti ma possono andare avanti più rapidamente su altri quando ne hanno acquisito la padronanza.

La messa in pratica dell’individualizzazione richiede di definire obiettivi didattici chiari e tenere traccia dei progressi che i/le discenti compiono in relazione a tali obiettivi. Usualmente, vengono predisposti dei piani didattici personalizzati (PDP) per i/le discenti con bisogni speciali, affinché possano ricevere il supporto necessario per raggiungere gli obiettivi.

4.8.1. Quali sono i benefici?

  • Tutti/e i/le discenti hanno la medesima esperienza didattica ma apprendono al proprio ritmo individuale.
  • L’enfasi si sposta dalla teoria alla pratica.
  • Ciascun/a discente si impegna in riferimento ad un elemento chiave dell’apprendimento personalizzato.
  • I/Le discenti si sentono più a proprio agio e motivati/e man mano che raggiungono i propri obiettivi didattici.

La struttura differenziata e individualizzata dei processi di insegnamento e apprendimento rappresenta un approccio didattico che tenta di garantire equità di partecipazione, e si collega a tutte e cinque le categorie delle pratiche di insegnamento inclusivo. Riconoscendo la pluralità dei/delle discenti all’interno di una classe, il/la docente dovrà adattare e modellare il proprio operato in base alle esigenze individuali dei/delle discenti. Di conseguenza, il passaggio da un modello di insegnamento e apprendimento universale e indifferenziato ad uno individualizzato, in risposta all’eterogeneità della classe, funge da punto di partenza per l’equità didattica nel contesto educativo.

La differenziazione e l’individualizzazione hanno entrambe come punto di partenza le esigenze dei/delle discenti. La differenziazione consiste nella progettazione di pratiche d’insegnamento inclusive in risposta alle esigenze dei/delle discenti. Gli obiettivi possono essere molteplici (ad es. sviluppare abilità di calcolo o di lettura e scrittura) e sono i medesimi per tutti/e i/le discenti, ma il percorso per raggiungerli viene modificato in funzione, ad es. del contenuto, dell’entità, del materiale e del livello di partenza del/della discente, e può essere visto come un macro-livello dell’insegnamento inclusivo. L’individualizzazione rispetta le esigenze personali dei/delle discenti e viene sviluppata in base a queste. I contenuti, l’entità, il materiale, il supporto, la valutazione, ecc. vengono personalizzate in base alle esigenze dei/delle discenti. Gli approcci didattici si basano sui bisogni individuali.