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Teaching Foreign Languages to Students with Learning Difficulties

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  1. Modulo 1. Cosa sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA)
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  2. Modulo 2. Risultati dell'Apprendimento nell'Insegnamento delle Lingue Straniere
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  3. Modulo 3. Principi Chiave
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  4. Modulo 4. Metodologia delle Lezioni
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  5. Modulo 5. Esercizi
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  6. Modulo 6. Consigli per i/le docenti
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  7. Modulo 7. Buone pratiche
    3 Argomenti
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  8. Modulo 8. Come Valutare i Risultati dell’apprendimento
    5 Argomenti
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AVANZAMENTO DEL MODULO
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Mentre molti/e bambini/e imparano le lingue spesso in modo naturale, apprendere una lingua straniera in età adulta è un processo cognitivo più complesso, poiché non implica solamente l’adozione di efficaci strategie di apprendimento del linguaggio, ma anche l’analisi di processi e abilità cognitive e mentali del/la discente (Myréen, 2017).

La ricerca mostra, in particolare, come i/le discenti con DSA spesso faticano ad apprendere una lingua straniera, poiché hanno difficoltà a lavorare con la memoria, a recuperare informazioni, a mantenere l’attenzione e a trasformare i suoni di un linguaggio in forma scritta (Ciccarone, 2019). All’interno di questo modulo vengono presentate delle strategie per coinvolgere didatticamente i/le discenti con DSA nella massima misura possibile, affinché raggiungano ottimi risultati personali e facciano progressi, a partire dall’apprendimento multisensoriale della lingua. Questa tecnica offre un approccio pedagogico in cui tutti i sensi vengono utilizzati come tecniche d’insegnamento, lasciando da parte le tradizionali metodologie. (Myréen, 2017).

In termini pratici, l’insegnamento multisensoriale “richiede ai discenti di attivare tutte le proprie facoltà – vista, udito, olfatto, gusto, movimento, tatto, pensiero, intuito, piacere – in varie situazioni” (Baines, 2008, in Korkmaz e Karatepe, 2018, pg. 81).

In tale contesto, l’adozione di approcci multisensoriali strutturati per l’insegnamento della lingua consente di creare un ambiente incentrato sui/sulle discenti, in cui si pone l’accento sui loro processi, sulle percezioni e motivazioni affinché parlino bene o perfettamente la lingua che li/le interessa. Parlando in termini scientifici, quando vediamo, sentiamo e ci muoviamo per imparare, vengono coinvolte alcune delle aree cerebrali incluse nel Lobo Frontale – che ci aiuta con i discorsi, la grammatica, la lingua e la comprensione – nel Lobo Temporale – decodifica e discernimento dei suoni – e nella Circonvoluzione Angolare – che ci consente di leggere (Schukraft, 2020). Alcuni/e insegnanti vedono la MSL come una modalità più “varia” di insegnamento, attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche multisensoriali, arricchendo così il loro modo di trasferire conoscenza e dando un senso di realizzazione professionale.

L’apprendimento multisensoriale può essere classificato in tre percorsi (a seconda delle tipologie di discenti), che possono essere utilizzati simultaneamente per migliorare la memoria e l’apprendimento del/la discente (Istituto di Istruzione Multisensoriale, 2022):

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  UDITIVO VISIVO CINESTETICO-TATTILE
definizione il linguaggio che sentiamo

i/le discenti ricevono istruzioni foniche, potendo quindi vedere e ascoltare suoni e combinazioni di lettere/ suoni

il linguaggio che vediamo

i/le discenti utilizzano vari strumenti, come foto, mappe mentali, flip chart, libri, colori, ecc.

il linguaggio che proviamo/percepiamo

i/le discenti imparano attraverso la pratica, l’osservazione, la sperimentazione e sono completamente immersi/e nel processo di apprendimento

esempi pratici nella MSL consapevolezza fonemica – dividere le parole in singoli suoni del discorso per poi ricomporle maneggiare oggetti attraverso l’uso di cartoncini colorati maneggiare il testo su una tavola usando strisce magnetiche, in modo da separare nelle parole la radice dalla desinenza

Come già detto, le suddette categorie possono essere integrate in un unico metodo; ad esempio, il/la docente potrebbe chiedere ai/alle discenti di usare dei vassoi di plastica, delle tavole, dei piatti di carta, ecc. per scrivere “qualcosa sulla sabbia” – un metodo che combina i percorsi visivo, uditivo e tattile per migliorare la capacità di abbinamento tra lettere e suoni (IMSLE, 2019).

Come vedremo più avanti in questo modulo, l’introduzione di elementi multisensoriali nell’insegnamento crea un’atmosfera stimolante e aumenta la motivazione dei/delle discenti promuovendo la comunicazione e l’interazione sia tra di essi/e, sia tra loro e il/la docente (Myréen, 2017). L’utilizzo di musica, immagini, video, funzioni para-verbali[1] sono solo alcune delle tecniche che i/le docenti possono utilizzare – sempre nel rispetto delle abilità cognitive del/la discente – per aiutarli/e ad avvicinarsi al mondo della lingua che si intende insegnare.

Per altre idee e tecniche da utilizzare per aiutare i/le discenti con difficoltà di lettura, consultare il link: https://www.understood.org/articles/en/8-multisensory-techniques-for-teaching-reading

Un buon esempio di applicazione degli approcci multisensoriali è lo “Spazio Multisensoriale”, creato dalla docente universitaria Minttu Räty dell’Università di Scienze Applicate Laurea di Helsinki. La professoressa creò lo Spazio nel 2007, sulla base delle proprie esperienze personali con immigrati/e, persone con disabilità e anziani/e, per sensibilizzare i/le discenti sul multiculturalismo e prepararli/e alle loro future carriere nel campo dell’assistenza sociale.

Per i/le discenti interessati/e alle lingue straniere, lo Spazio Multisensoriale offriva un ambiente pratico in cui poter familiarizzare con una lingua straniera, imparandone anche la cultura e gli usi. Per raggiungere l’obiettivo, lo Spazio metteva a disposizione degli elementi uditivi, visivi e cinestetici durante le lezioni di lingua, che stimolavano la mente e creavano degli efficaci percorsi di apprendimento mediante cui la memoria empirica veniva collegata alla lingua.

(Räty, 2014)

Ecco alcuni suggerimenti da utilizzare quando si insegnano la lettura e la scrittura per coinvolgere maggiormente i/le discenti nell’apprendimento multisensoriale (Waterford, 2019):

  • Quando si legge un libro alla classe, provare a mettere una registrazione audio o a guardare un video di un narratore.
  • Chiedere ai/alle discenti di creare delle parole usando i magneti come attività tattile [20]
  • Invece di continuare a dare ai/alle discenti libri stampati da portare a casa, provare ad assegnare audio-libri o video.
  • Chiedere ai/alle discenti di creare delle proprie illustrazioni che accompagnino le parole o frasi che hanno scritto.

Insegnare ai/alle discenti a scandire le parole indicando ciascuna lettera, per rafforzare il legame tra suoni e lettere scritte.

[1] Una forma di comunicazione non verbale che utilizza tecniche come l’intonazione della voce, i gesti, il linguaggio del corpo, le espressioni facciali, ecc. Fonte: http://gpbhadrak.org/beta/upload/paraling.pdf